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Il tempo è il fattore principale per tutti quelli che si sono trovati a vivere una vita nei panni di un’altra persona.

Risultati ottenuti nelle procedure concernenti la disforia di genere
  • La legge 164/82 prevede che il giudice possa nominare un CTU (consulente tecnico d’ufficio) che, a spese dell’assistito ed allungando i tempi del giudizio, sottoponga la persona a quegli esami psico-fisici cui, nella quasi totalità dei casi, e già stata sottoposta.
    Dal 1996 l’Avv. Guercio è stato il primo ad interrompere tale prassi (in essere dal 1982) e a non fare più nominare il suddetto perito d’ufficio, dapprima presso il tribunale di Roma poi in tutta Italia, facendolo divenire prassi.

 

  • I tribunali ostacolavano la rettifica anagrafica dei ragazzi FtM (Female To Male) che non avevano ancora effettuato la falloplastica. Per primo ottiene la rettifica anagrafica per un ragazzo sottoposto esclusivamente alla asportazione del seno, dell’utero e delle ovaie, facendo sì che tutti o la maggior parte dei ragazzi che, o per paura o perché semplicemente non ne avvertivano il bisogno o la necessità, potevano evitare di sottoporsi ad un intervento chirurgico molto complicato.

 

Soprattutto in quegli anni, nella maggior parte dei casi, non si raggiungevano i risultati desiderati e, cosa più importante, si rischiavano complicanze postoperatorie anche gravi nel caso di ricostruzione dell’uretra. Dal quel momento tutti i ragazzi ebbero la possibilità di scegliere liberamente, perché potevano riappropriarsi della propria identità sessuale con la sola asportazione degli organi primari.Cosa fondamentale per chi si ritrova ad affrontare questo percorso, è ottenere un notevole abbreviamento dei  tempi.
Il tempo è il fattore principale per tutti quelli che si sono trovati a vivere una vita nei panni di un’altra persona.

 

  • La legge 164/82 prevede che la rettifica del sesso e del nome siano ordinate con sentenza solo dopo gli interventi chirurgici di RCS (rettificazione chirurgica del sesso). Questo ha fatto sì che ci si potesse adeguare alle normative Europee senza che la legge dovesse ritornare in parlamento per essere modificata, cosa che avrebbe ovviamente avuto dei tempi molto lunghi con poche possibilità di riuscita. L’avvocato Guercio, già nel 1997 (Tribunale di Roma, Giudice Dott.ssa Campolongo) è stato il primo in Italia a far ottenere  la rettifica anagrafica a un proprio assistito, senza che questi si fosse sottoposto all’intervento chirurgico.

 

  • Quindi si è aperta una strada per tutte le persone che per motivi propri non si vogliono sottoporre ad intervento chirurgico, ma che comunque si sentono di appartenere ad un sesso diverso da quello biologico. Tale prassi, poi consolidata dal giudice Dott.ssa Colla del Tribunale di Roma nel 2011, è stata da ultimo ratificata anche dalla Suprema Corte di Cassazione con la sentenza N. 15138/ 2015 .